mercoledì 24 Aprile 2024

Opere d’arte, casinò e gioco: un rapporto strettissimo

Data Pubblicazione Giugno 26, 2018


Photo by Donald Tong / CC0

Quello fra arte e gioco è un rapporto di lunga data, che trova riscontro in opere letterarie, musicali, cinematografiche e figurative. Sono tanti i personaggi di libri, film e canzoni conosciuti per la loro relazione con carte, roulette e dadi, e altrettanti sono gli artisti che hanno frequentato i casinò più o meno assiduamente.

I casinò infatti non hanno attratto solo personalità di spicco passate alla Storia con la S maiuscola come Winston Churchill, ma anche e soprattutto tanti scrittori, poeti, musicisti e registi.

Di tracce del rapporto fra gioco e arte ne troviamo in tutte le epoche, in Italia e nel resto del mondo: un breve excursus può aiutare a capire di più a proposito.

Il gioco nella letteratura italiana

Casinò, case da gioco, dadi e carte sono protagonisti di moltissime opere letterarie mondiali (vi dice nulla Il giocatore di Dostoevskij?): restringendo il campo alla sola letteratura italiana, troviamo diversi romanzi e racconti che trattano il tema.

Cominciamo con una delle opere più importanti della letteratura italiana del ‘900, Il fu Mattia Pascal, in cui il protagonista, Mattia, a Nizza si imbatte in un metodo per vincere alla roulette, Méthode pour gagner à la roulette, e ne resta fin troppo affascinato.
Nell’opera Il piatto piange di Piero Chiara, le donne e il gioco sottendono la trama per tutta la durata del romanzo, mentre è nella Biere du Pecheur di Tommaso Landolfi che il linguaggio immaginifico, ma duro dello scrittore originario di Pico (ora in provincia di Frosinone) si avventura nel contraddittorio mondo del gioco. Carlo Bo disse che Landolfi, con la parola, poteva fare quello che voleva: riscoprire questo autore ancora troppo poco conosciuto è caldamente consigliato.

Altre opere da segnalare sono  La partita di Alberto Ongaro e La variante di Lüneburg di Paolo Maurensig.

Canzoni e casinò

Anche il mondo della musica leggera ha conosciuto diverse canzoni sul tema: come non citare, in primis, Viva Las Vegas del re del rock and roll, Elvis Presley?

Risale invece a una decina di anni fa il singolo Poker Face di Lady Gaga, pezzo dal ritmo trascinante che lanciò la cantante newyorchese nell’olimpo delle popstar del XXI secolo. Meno recente è invece The Gambler di Kenny Rogers, esponente di spicco del country. L’album Get Lucky del leader dei Dire Straits Mark Knopfler, uscito nel 2009, tratta il tema del rapporto tra gioco e musicista e rappresenta in copertina Las Vegas.

Anche i cantautori italiani hanno trattato il tema del gioco nelle proprie canzoni: Il chitarrista di Ivan Graziani parla di un uomo che si gioca a carte addirittura la propria donna, mentre nella famosa Rimmel di Francesco de Gregori, il protagonista della canzoni parla di “quattro assi, bada bene, di un colore solo” che l’amata può “nascondere o giocare” come vuole.

Film, carte e case da gioco

Passando alle arti visive, non si contano i film ambientati nei casinò: alcuni sono veri capolavori, altri lasciano il tempo che trovano, ma in generale possiamo dire con certezza che il cinema ama le case da gioco (e viene ricambiato).

Cominciamo da alcuni fra i più recenti: Ocean’s Eleven, film del 2001 firmato da Spielberg e remake di Colpo Grosso (1960), presenta un cast eccezionale alle prese con una rapina a un ricco casinò. Il film ha avuto successo ai botteghini e due sequel.
Nel film di culto Una notte da leoni uno dei protagonisti, il comico Zach Galifianakis, scopre di avere capacità geniali nel gioco del Blackjack. E come non citare il meraviglioso Rain Main, in cui Dustin Hoffman, che interpreta l’autistico Raymond, viene “sfruttato” dal fratello (Charlie, interpretato da Tom Cruise) per vincere al tavolo verde?

Tornando indietro nel tempo, ricordiamo La stangata, film del 1973 con Robert Redford e Paul Newman, in cui una finta agenzia di scommesse è l’amo per ingannare un potente gangster, e California Poker, del 1974, in cui un giornalista e un nullafacente si uniscono per tentare la fortuna al gioco nel Nevada.

Chiudiamo questa breve carrellata con Casinò di Martin Scorsese, film del 1995, che vede il protagonista (Asso, interpretato da Robert De Niro) gestire un casinò per conto di una potente famiglia mafiosa.

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