venerdì 19 Aprile 2024

I giovani che usano lo smartphone sono meno felici

Data Pubblicazione Agosto 15, 2020

giovani e smartphoneStando a quanto rivela un recente studio condotto presso la San Diego State University, con primo firmatario il professore e psicologo Jean Twenge, gli adolescenti che usano maggiormente i propri smartphone sono anche quelli meno felici. L’autore si ritiene infatti convinto che i giovani americani che utilizzano uno smartphone in modo più intenso determinano in sé stessi una flessione dell’autostima e della felicità. Una riflessione non certo idilliaca, in un Paese in cui la percentuale di statunitensi che posseggono uno smartphone è cresciuta del 50% in soli cinque anni. Non solo: unendo gli spunti di cui sopra, il professore si dice convinto che sia proprio legato al maggiore uso dello smartphone il fatto che si stia registrando anche un complessivo declino delle attività sociali dirette e un deterioramento della qualità del sonno.

Per poter arrivare a queste affermazioni il professore e il suo team si è servito dei dati emersi da uno studio nazionale longitudinale, in cui venivano analizzati alcuni aspetti come la fruizione di smartphone, tablet e personal computer, l’utilizzo di droghe e di alcol, e diversi altri aspetti. Sulla base di tali informazioni statistiche, è emerso come gli adolescenti USA maggiormente dediti all’utilizzo dello smartphone siano più infelici degli altri adolescenti che investivano il proprio tempo in attività che non coinvolgevano invece l’uso di cellulari, come ad esempio può capitare con sport, lettura di riviste e interazioni sociali dirette.

I ricercatori ritengono dunque che sia il tempo destinato alla fruizione dei dispositivi di telefonia mobile a fare la differenza, e supportare l’evidenza che gli adolescenti che usano i digital media per meno di un’ora al giorno sono anche quelli che hanno fatto rilevare maggiori livelli di benessere e di felicità. Ma per quale motivo si è venuta a creare una simile valutazione?

Secondo i ricercatori, non sarebbe tanto l’astinenza da smartphone a determinare una maggiore felicità negli adolescenti americani, bensì il fatto che l’infelicità incrementa in misura considerevole all’aumentare all’aumentare del tempo che si trascorre dinanzi allo schermo.

Insomma, per concludere con le riflessioni fornite dallo stesso primo autore dello studio, la soluzione potrebbe essere quella di non spendere più di due ore al giorno sui media digitali, e cercare di incrementare – di contro – il numero di minuti e di ore trascorse facendo altre attività, come magari la possibilità di incontrare i propri amici faccia a faccia, o facendo del salutare esercizio fisico. Due attività, quelle sopra appena rammentate, che sembrano essere univocamente ricollegate alla possibilità di ottenere una maggiore felicità.

Naturalmente, non sempre contenere l’uso del cellulare in meno di due ore al giorno è facile. Oggi giorno lo smartphone è utilizzato in una larga serie di attività professionali e personali: si pensi, a titolo di esempio non certo esaustivo, alla possibilità di poter consultare email, aggiornare i profili social, guardare video, fruire dei giochi da casinò online e tanto altro ancora. In fondo, però, forse la soluzione è sempre la più semplice: cercare la giusta via di mezzo!

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